(...) E’ notte. Su un foglio di carta sta prendendo forma una nuova canzone. Una mano guida la penna, l’altra sostiene il cannello di un meraviglioso narghilè. Il fumo che passa per il serbatoio di vetro finemente decorato si purifica nell’acqua e arriva leggero alla bocca, e poi viene ulteriormente filtrato dai denti, quando il corpo se ne libera, come se si liberasse anche dai pensieri pesanti, lasciando posto a quelli più leggeri, portatori di novità. Che buffo: anche nel capire che la vita mi sta dando un’altra occasione, questa volta agisco con l’ausilio del mio peggior difetto, essere ritardatario, mio malgrado. Dovrei prepararmi per "domani", e in effetti son disposto a farlo già da "oggi".
Eppure, inevitabilmente, qualcuno mi deve aspettare (...)
(dal racconto "Setterane", in appendice):
(...) Esiste un altro mondo, un mondo contrario a questo, un mondo che pochi sanno raggiungere: Setterane conosce la strada e spesso ha il bisogno di percorrerla. Io so solo che si raggiunge passando per il mare (...)
dicembre 2005