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NELL'ULTIMO INFINITO ISTANTE
Tu, come luna, fai marea. Sei diamante di un'idea
che stanotte romperò chiusa nel mio sonno.
Tempo di cambiare dea, per me, principe,
che i suoi passi abbandonò, perse la corona...
Chi ti guarderà, anima, se ti ho dato troppo fiato,
se non vivo nel tuo cielo e volo solo dentro il mio?
Chi ti canterà lacrime per naufragare persa in te?
Scusa se ti ho fatto mia, e tu, testarda, che non fuggi via.
Mari porterò tra le mani chiuse come fondali atlantici,
e ne conserverò per te, per me.
Luce mi farò più di quanto buio tu accendi dentro me,
e poi su chiunque brillerò per te, per me.
Tu come il sole: eclisse mia... ché la vita ha una sua via
che per me percorrerò con te chiusa in pugno.
Apro la mia mano e voli via, sono sempre un fiore...
ma l'acqua più non lo bagnò, perse un po' colore.
Chi ti perderà per ritrovare e ritrovarsi perso in te?
Scusa, siamo troppo nostri. E tu, testarda, dimmi perché resti!
Tuoni intonerò quando il silenzio mi abbasserà la voce,
e poi riparlerò di te, di me.
Ali di rondine mi costruirò per raggiungere la pace,
e nel vento scivolerò per te, per me.
Tempo combatterò, sarà battuto da muti battiti.
Tu, dolce amante mia, nell'ultimo infinito istante che vola via.
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